TONDO's
Tondo's, la serie di opere realizzata dall’artista lucchese Mauro Moriconi, ruota attorno al cruciale concetto di immagine e della sua rappresentabilità . Sebbene in questa nuova antologia di scatti il medium fotografico rappresenti in parte un elemento di continuità con le precedenti serie – d’altronde anche le foto-incisioni di Un-familiar sono frutto di manipolazioni su Polaroid – stavolta la sperimentazione si spinge oltre giungendo a modificare il supporto prima dello scatto, che di fatto non avviene. Dalle lucide superfici, quasi riflettenti, emergono paesaggi onirici non antropizzati, agglomerati di cromie che rimandano a fantasiose geografie di memoria ghirriana e a straordinari mondi interiori. La visione di tali scorci mette in crisi la percezione, sia dell’occhio umano che della macchina fotografica, confonde il senso di realtà e d’illusione, stimolando nell’osservatore surreali pareidolie che lo inducono a riconoscere nell’amorfismo qualcosa di riconducibile al piano del reale. Le macchie impressionistiche, frutto di un meticoloso lavoro che coniuga abilità manuale e casualità , affiorano come da un oblò e testimoniano un ritorno all’originario percorso formativo dell’artista nell’ambito della pittura e ad essa si ispira anche per la circolarità del formato, con l’evidente richiamo ad altri celebri Tondi, quali ad esempio il rinascimentale Tondo Doni. Da Michelangelo a Ingrès, passando per Raffaello e Caravaggio, la forma circolare vanta in ambito artistico un passato glorioso e un altrettanto significativo valore simbolico. Emblema della perfezione, della totalità e del perenne rinnovamento come la ruota del fiammeggiante disco solare, il Tondo di Moriconi racchiude ambienti difficilmente collocabili in tempi e luoghi definiti. Gli affioramenti di isole, le desertificazioni, le glaciazioni e le derive dei continenti che s’intravedono verosimilmente in tali panorami accendono l’immaginazione e sollevano inquietanti dubbi sull’origine e, soprattutto, sul destino del nostro ecosistema. Invece di rifare la realtà , per usare le parole del filosofo statunitense Nelson Goodman, le opere di Moriconi contribuiscono alla realizzazione di un’esperienza estetica in cui la visione è personale e la percezione diventa intima. Lo sguardo di chi osserva, al di là di ogni parametro culturale, esperienziale e formativo, filtra e completa di senso opere che raccontano un presente che ha rinunciato ad ogni pretesa di oggettività , ove rappresentare diventa sempre più sinonimo di rivelare.
Paola Martini